Il libro che abiterei…

Se il libro è un paesaggio, una città, un reticolo di gallerie sotterranee, quello che abiterei è, senz’ombra di dubbio, l’Orlando furioso. Lo lessi tanti anni fa per un esame universitario, integralmente. e lo leggo ancora. Lo acquistai in una libreria accanto a Piazzale Cadorna e ancora oggi rivedo nitidamente lo scaffale, la proprietaria che mi porse il libro, risento lo scatto della cassa e avverto il peso nella borsa del cofanetto arancione con il profilo di Ludovico Ariosto. I libri, si sa, impregnano i nostri sensi, si fanno memoria epidermica, arrestano il tempo in isole verso le quali è possibile ogni volta partire. Perché amo così tanto questo poema? Perché nel suo labirinto posso vivere molteplici vite, abitare spazi diversi, sentirmi proteiforme e per questo, in qualche modo misterioso, sconfiggere ogni fine…

Orlando furioso

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