Una semplice ricetta…

Come riconoscere un libro destinato a durare, a conservare nel tempo la propria voce? Il modo a cui mi attengo è semplice. Se dopo la lettura di alcune pagine, levato lo sguardo, la realtà si organizza nel giro dei periodi appena letti, non è solo il piacere del testo che si prolunga, ma anche la spia che la scrittura ha un’intrinseca qualità. Ogni grande libro è una forma di organizzazione – un’illusione forse – del caos che abbraccia le nostre vite. Pensare con il ritmo delle frasi di un autore è un’emozione intensa, un passarsi una sorta di testimone, per cui – chiuso il libro – la lettura si muta in un liquido sottile che entra negli interstizi del reale. Prima ancora del contenuto, è questa “musica” a riscattarci dalla finitezza e da mille altre cose che hanno a che fare con la solitudine.

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