La sera

Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull’uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in loro”.

(N. Machiavelli, Lettera a Francesco Vettori, 10 dicembre 1513)

Il principe
 

Rilettura: il Tempo…

“Penso, molto semplicemente, che l’acqua sia l’immagine del tempo, e la notte di Capodanno, con un gusto un po’ pagano, cerco sempre di trovarmi vicino all’acqua, possibilmente davanti a un mare o a un oceano, per assistere all’affiorare di una nuova porzione, di un’altra tazza di tempo. Non cerco una sirenetta nuda a cavallo di una conchiglia; voglio vedere una nuvola o la cresta dell’onda che lambisce la riva a mezzanotte. Questo, per me, è tempo che esce dall’acqua e quando fisso il lungo pizzo che depone sulla spiaggia non lo guardo con la curiosità di una zingara sapiente ma con tenerezza e gratitudine”

(J.Brodskij, Fondamenta degli incurabili, Adelphi, p.40)

Brodskij

Il peso del mondo

Un libro che non smetterei mai di leggere: Peter Handke, Il peso del mondo

“Ho bisogno di qualcosa che possa essere letto parola per parola, e non di queste frasi che si riconoscono già alla prima occhiata e che dunque si saltano, come accade quasi sempre leggendo un giornale e purtroppo quasi sempre anche leggendo libri! Nostalgia per le Affinità elettive

Handke